venerdì 19 febbraio 2010

Tiburon


Il vecchio e il mare_Ernest Hemingway




...senti la fatica nella schiena e nelle ossa. Eppure non sei tu ad aver attraversato il mare con un pesce spada legato al fianco della barca.
... vine da pensare a "molto rumore per nulla".
Viene da pensare che anche nella vita spesso ci si ritrova con solo una colonna vertebrale legata alla propria barca. Ma non a causa di pescecani...




domenica 14 febbraio 2010

vocabolario




Qualcuno

abbrevia le parole.

Qualcuno
ne crea di nuove.





venerdì 12 febbraio 2010

... ho sentito dire che




Il Galoppo è la cura per ogni male.
B. Disraelli








... ho sentito dire che "se ce l'hai è per sempre.
E' una malattia per la quale non esistono cure.
Continuerai a cavalcare persino quando ti dovranno issare a braccia sul tuo vecchio, tranquillo cavallo, dalle zampe come secchi rovesciati e il dorso come una comoda poltrona".




lunedì 8 febbraio 2010

Il canto del bosco




pane e tempesta_stefano benni







"Una foglia gli cadde in testa, poi un'altra.
Sì, disse a occhi chiusi, sto diventando un vecchio albero in un bosco. Gli alberi diventeranno pagine, il libro mi circonda.
Sarebbe bello durare quanto i racconti che abbiamo ascoltato e che raccontiamo.
Ma loro dureranno più di noi.
... ... ...
Pensò alla sua sete e a quella degli altri.
Guardò le stelle fioche, quasi invisibili.
Hai ragione, saggio e stolto Melone: tutti meritiamo di più.
... ... ...
Ora il bosco sembrava più buio, e il nonno si sentì un brivido freddo. E capì che la tempesta che stava arrivando sarebbe stata la peggiore delle tempeste.
Cominciò a piovere forte. Ma la chioma dell'albero lo copriva.
Voleva alzarsi in piedi e andarsene, ma il muschio era così morbido e il rumore della pioggia così amico.
Non aveva più freddo.
E sentì un buon odore.
Lavanda e peperonata.
E sentì, distintamente, un pianoforte suonare. Ogni altro rumore cessò e il bosco fu incantato.
Il nonno seguiva la melodia a occhi chiusi.
Da qualche parte Alice e Piombino lo chiamarono.
Mai come quella volta, le voci dei ragazzi gli sembrarono amiche, chiare, meravigliose".


Io spero sia andata davvero così...

martedì 2 febbraio 2010

oltre lo stagno



Agnes Browne nonna_Brendan O'Carrol








... andate a pagina 141...

"C'era una volta uno stagno...
... ... ...
A quel punto la piccola larva si trasformò in una meravigliosa libellula. Era verde, gialla e azzurra e aveva quattro ali. In principio non capiva a cosa servissero le ali, ma le bastò agitarle per levarsi in aria e mettersi a volare. Volò intorno allo stagno, mentre le rane alzavano gli occhi e dicevano: Guarda che magnifica libellula!
Solo che non poteva più tornare in fondo allo stagno per informare le sue amiche. Sapeva però che un giorno o l'altro avrebbero scoperto da sole quella nuova realtà. E così sbattendo le ali, si alzò in volo andando incontro ai caldi raggi del sole con un grande sorriso sul volto.
Morire è come trasformarsi da ciò che si è in qualcosa di meglio."

Dermot Browne





Ci sono libri che si leggono tutto d'un fiato. Che non vedi l'ora di leggere; leggere e ancora leggere... e che vorresti non finissero mai. Libri che quando sei all'ultimo capoverso hai gli occhi lucidi e il labbro stretto tra i denti, per la gioia che ha invaso il cuore.
Mr O'Carroll è riuscito in questa piccola magia.
E io non vedo l'ora di vedere Dublino...

Besos!